ma la carta vini è la inutile o la esagerata? O la sgualcita o la scarabocchiata?
Questo perché, a volte, capita che sia o di troppa difficile comprensione o poco curata.
Ovviamente, però, questo non deve succedere perché la carta vini è uno strumento fondamentale per presentare e vendere bene le bottiglie della propria cantina.
Insieme al menù, è un vero e proprio biglietto da visita.
Sfogliandola, i clienti si faranno l’idea di cosa potranno trovare nel locale ma anche un po’ del locale stesso e della cura che mette nei dettagli.
Che sia scritta a mano su una lavagna, ben impaginata o in formato digitale, una carta vini deve assolvere alla sua funzione: presentare e vendere i vini che il locale propone ai propri clienti.
Nella vinoteca di Palagurmé, Sommelier professionisti tengono diversi corsi dedicati al mondo del vino e a tutti quei professionisti Ho.Re.Ca. che vogliono fare della professionalità uno dei requisiti principali del proprio lavoro.
Abbiamo chiesto loro quali siano le 7 regole d’oro di una carta vini che aiuta un locale a vendere e farsi notare.
Ecco le loro risposte, una carta vini deve sempre:
Rappresentare l’immagine del locale, tanto nella forma quanto nel contenuto.
Essere benorganizzata.
Per Tipologia di vini
Per Regione o Paese di produzionePer Menù proposti
In Capitoli speciali
Essere pulita e mai sgualcita. Il continuo maneggio rovina la carta, la manutenzione è fondamentale.
Curata nella scrittura. Per dimostrare attenzione al cliente e facilitare la consultazione.
Sempre aggiornata, anche quotidianamente se necessario. Una carta “a fogli mobili” facilita il compito.
Di facile e piacevole consultazione. Una carta vini non deve spaventare o impressionare il cliente, anzi, deve aiutarlo nella comprensione.
Deve contenere assolutamente:
Nome del vino
Nome del produttore
Annata
Prezzo della bottiglia
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