
Tra gli addetti del mondo Ho.Re.Ca. vi è una componente femminile di grande spessore e quale giorno migliore, se non l’8 marzo, giornata internazionale della donna, per ricordarlo?
Molte imprese della ristorazione e dell’accoglienza sono gestite da donne la cui presenza è sempre più rilevante e tangibile in un ambiente in cui competenza, buon gusto e senso dell’ospitalità sono componenti indispensabili e assieme alla passione rappresentano i valori su cui si fonda l’Ho.Re.Ca.
Ci chiediamo che cosa si può fare allora per promuovere l’imprenditoria femminile? Come delle grandi donne hanno saputo dare Il valore rosa nel settore Ho.Re.Ca?
Chiediamolo a 2 imprenditrici che conoscono bene Palagurmé:
Antonella Cantarutti, una delle Donne del Vino, socia dell’azienda Agricola Cantarutti Alfieri e giudice del contest “The Best Sandwich” nell’edizione del 2018:
“Nella mia attività lavorativa vedo sempre più la presenza di figure femminili, e credo che per sollecitare l’imprenditoria femminile dobbiamo prima di tutto parlare di formazione senza la quale ormai non è possibile trovare una posizione lavorativa. Formazione in ogni ambito ovviamente sia che si parli di sommellerie, ristorazione ed hotellerie. Formazione che deve assolutamente comprendere almeno dimestichezza con una lingua, predisposizione all’accoglienza, conoscenza del territorio, con particolare attenzione dei prodotti tipici. Sempre più il nostro interlocutore è avido di conoscere e soprattutto si aspetta di trovarsi di fronte persone preparate disponibili e magari anche in grado di offrire soluzioni.”
Federica Felice, ex vignaiola nonché sommelier, socia proprietaria di Cittavecchia e socia delle Donne Della Birra:
“Il mondo della birra per certi versi non è dissimile dal mondo del vino. E’ tipicamente “maschio-centrico” . Ma il vero valore aggiunto non sta nel gridare la propria appartenenza ad un genere, quanto mostrare la propria professionalità. Essere donna non è un plusvalore tout court in campo lavorativo, se non è dimostrato nei fatti. Una donna a differenza di un uomo ha maggiore sensibilità e un approccio più emozionale e creativo. Questo la mette nelle condizioni di esprimersi, atteggiarsi, proporre argomenti e prodotti sviluppando percorsi comunicativi sensoriali diversi, suggestioni insolite. L’imprenditoria femminile si propone seguendo altri canali che sono diversi e destano curiosità. Nel mondo del lavoro, almeno quello sano e moderno, non conta o non dovrebbe contare dire semplicemente sono donna sperando di avere consensi, ciò che conta è agire seguendo il proprio mood ma professionalmente. L’affermazione personale arriva, quando ci si muove con intelligenza.”